Basic Life Support: la tecnica per la rianimazione cardiopolmonare

Il basic life support, indicato pure con l’acronimo BLS, non è altro che un’importante tecnica di primo soccorso che si apprende nei corsi di primo soccorso e nel corso BLSD, che può arrivare a salvare la vita di una persona in difficoltà, in attesa che arrivino i soccorsi qualificati. In italiano, significa “sostegno di base alle funzioni vitali”.

Il Basic Life Support che viene spiegato all’interno del corso defibrillatore rappresenta infatti la vera arma di vittoria nei confronti dell’arresto cardiaco che purtroppo si presenta, in maniera improvvisa tanto nei bambini, quanto negli adolescenti ed infine negli adulti e delle persone anziane. L’arresto cardiaco è semplicemente imprevedibile e richiede un’attivazione immediata mediante l’uso del defibrillatore ovvero di un dispositivo semiautomatico in grado di supportare l’operatore nel rilascio di una quantità di energia in grado di rimettere in moto il cuore umano. In caso di arresto cardiaco è infatti molto importante intervenire in tempi rapidi in quanto il cuore è responsabile della circolazione sanguigna che trasporta l’ossigeno al cervello e nel momento in cui quest’importante organo resta sempre ossigeno quantità di tempo eccessivamente lunga si va incontro indubbiamente a danni irreversibili se non addirittura alla morte. Ad oggi sono molteplici le attività lavorative che non sono ancora obbligate alla frequentazione del corso uso defibrillatore sebbene questa specifica formazione rappresenti l’unico modo per salvare le vite umane.

Tale tecnica comprende la rianimazione cardiopolmonare (RCP). Il suo scopo è di rianimare un soggetto colto da malore o infortunato, introducendo aria nei suoi polmoni mediante la respirazione artificiale e riattivando la sua circolazione del sangue, attraverso un corretto massaggio cardiaco esterno.

Quando al protocollo BLS si aggiunge la defibrillazione, allora s’indica con BLSD la cui tecnica si apprende validamente nei nostri corsi BLSD. Il basic life support s’impara in qualsiasi corso di primo soccorso. Quando si applica, occorre prima di tutto verificare se il paziente e le altre persone presenti sulla scena siano al sicuro.

Dopodiché, si procede con la valutazione dello stato di coscienza della vittima. Se questa dovesse rispondere agli stimoli esterni, allora si lascia dove si trova, chiedendo aiuto se serve. Nel caso, invece, si trovi in uno stato d’incoscienza, è necessario fare in modo che qualcuno allerti immediatamente i soccorsi, mentre si è impegnati a iniziare la rianimazione cardiopolmonare.

Prima, però, si mette il paziente in posizione supina su un piano rigido. Il basic life support prevede, inoltre, che siano aperte le vie aeree. A tal proposito, si pongono le mani sulla fronte e sulla punta del mento della vittima, per poi procedere con l’iperestensione del capo e il sollevamento del mento.

Solo in caso di sospetta ostruzione, occorre esplorare il cavo orale anche con le dita. Dopo è necessario valutare la respirazione del paziente, guardandolo, ascoltandolo e sentendolo per non più di dieci secondi.

Se respira, si pone in posizione laterale di sicurezza, altrimenti far allertare o chiamare di persona i soccorsi, per poi iniziare le compressioni toraciche. Per eseguirle, è necessario porre il calcagno della mano al centro del torace e sovrapporre l’altra mano intrecciandola, facendo attenzione a non pressare né sterno né coste.

Quindi compiere trenta compressioni toraciche, compiendone 2 il secondo, per un totale di circa 100 il minuto.

Nel fare ciò, occorre non raggiungere la profondità massima di compressione di 4-5 cm (nell’adulto). Dopo, s’inizia anche la respirazione a bocca a bocca: si eseguono due ventilazioni della durata di 1’’, evitando che siano troppo veloci o energiche. Nel caso in cui il soccorritore occasionale non dovesse sentirsi di fare questo tipo di respirazione artificiale, può anche solo procedere con il massaggio cardiaco esterno.

La sequenza, sopra illustrata, deve avvenire nella maniera più continua possibile. A tal proposito, non si devono eseguire né il controllo dei polsi né quello dei segni di circolo.