La cassetta di pronto soccorso

Secondo la normativa riguardante la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, la cassetta del pronto soccorso deve essere garantita dal datore di lavoro nelle aziende o unità produttive che appartengono ai gruppi A (ad alto rischio) e B (con tre o più lavoratori, non appartenenti alla prima categoria).

Questa scatola, che ha contenuti specifici, deve essere tenuta in ogni luogo di lavoro, custodita in un posto facilmente accessibile e indicata con una segnaletica appropriata (bianco e verde). Il suo contenuto può essere integrato in base ai rischi presenti nel luogo di lavoro e su indicazione del medico competente, così come del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, si deve assicurare la completezza e il corretto uso dei presidi ivi contenuti.

Oltre alla cassetta del pronto soccorso, il datore di lavoro deve fornire l’azienda di un mezzo idoneo ad attivare rapidamente il primo soccorso, in caso d’infortunio o malore dei propri lavoratori, i soccorsi qualificati. Nelle aziende o unità produttive appartenenti al gruppo C (con meno di tre lavoratori, non della categoria A), invece, basta garantire la presenza di un pacchetto di medicazione, assieme sempre a un mezzo per allertare il sistema d’emergenze del Servizio Sanitario Nazionale. .

La cassetta di pronto soccorso è indubbiamente una dotazione fondamentale per qualsiasi attività lavorativa che desidera reagire in maniera valida ed integrale a qualsiasi attività di emergenza. Va detto tuttavia che la frequentazione di corsi di primo soccorso (talvolta informalmente chiamati anche corsi pronto soccorso o pronto soccorso sicurezza) rappresenta un requisito fondamentale nell’ambito di qualsiasi attività lavorativa che desidera adempiere validamente ed integralmente allettato normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro che impone a qualsiasi azienda operante sul territorio nazionale di disporre di una idonea squadra di gestione delle emergenze in grado di intervenire in caso di emergenza medica. Nell’ambito dell’attività lavorative più semplice basta infatti un corso da 12 ore tuttavia è imprescindibile, in moltissime attività lavorative, il corso per l’uso del defibrillatore che prepara il lavoratore alla delicata manovra di rianimazione cardiopolmonare in grado di salvare concretamente una vita umana mediante l’uso del defibrillatore semiautomatico.

Stessa cosa accade, anche, alla presenza di lavoratori che prestano la propria attività in luoghi isolati, diversi dalla sede aziendale o unità produttiva. Secondo il decreto ministeriale 388/2003, la cassetta del pronto soccorso prevista all’interno delle aziende o delle unità produttive appartenenti al gruppo A e B deve contenere: cinque paia di guanti monouso sterili, una visiera paraschizzi, un flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro, tre flaconi di soluzione fisiologica da 500 ml, dieci compresse di garza sterile 10 X 10 in buste singole, due compresse di garza sterile 18 X 40 sempre in buste singole, due teli sterili monouso, due pinzette da medicazione sterili monouso, una confezione di rete elastica di misura media, una confezione di cotone idrofilo, due confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso, due rotoli di cerotto alto cm 2.5, un paio di forbici, tre lacci emostatici, due confezioni pronto uso, due sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari, un termometro e un apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

Il pacchetto di medicazione contiene all’incirca gli stessi presidi, ma in quantità ridotte, poiché si presume una minore incidenza degli infortuni e dei malori nelle aziende o unità produttive in cui è obbligatorio. Secondo quanto riportato dal comma 3 dell’art. 2 del decreto ministeriale n. 388, il contenuto minimo di entrambe le cose deve tenere pure in considerazione l’evoluzione tecnico-scientifica ed eventualmente essere aggiornato.

I contenuti della cassetta di medicazione e l’uso degli elementi in essa contenuti sono spiegati nell’ambito del corso di primo soccorso.