Ustioni e tecniche di trattamento

Le ustioni si manifestano in seguito all’esposizione a una fonte di calore o, comunque, al contatto con una sostanza lesiva in grado di alterare la struttura della pelle, quali fiamme, liquidi caldi, agenti chimici, corrente elettrica o sostanze abrasive.

Ciò può provocare gravi danni all’organismo, che in questa maniera è privato della sua pellicola protettiva, capace di proteggere dai numerosi agenti esterni e di mantenere il giusto equilibrio idrico, ma anche elettrolitico. Il corpo, così, rimane esposto a qualsiasi tipo di agente patogeno, oltre a correre il rischio di andare incontro a ipotermia grave e pure a disidratazione marcata e queste sono solo alcune nozioni che si apprendono nell’ambito del corso di primo soccorso compatibile con la normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

Le ustioni sono definite termiche quando sono provocate, per esempio, da fiamme o liquidi bollenti, e chimiche, se la loro causa sono acidi, basi, sostanze caustiche e corrosive. Vi è una vera e propria classificazione delle ustioni. Poi ci sono quelle elettriche (folgorazioni da scariche elettriche), quelle luminose causate da fonti ad alta luminosità (esempio, le saldatrici), quelle radioattive (da materiale radioattivo) e quelle da sfregamento, provocate dall’attrito tra la pelle e una superficie ruvida e/o di materiale plastico.

Per definirne la gravità occorre prendere in considerazione il loro grado (profondità degli strati cutanei colpiti) ed estensione (l’area di superficie ustionata), oltre che l’età e le condizioni del paziente. La classificazione delle ustioni prevede tre gradi. Nelle ustioni di 1° grado è colpita la parte più superficiale della cute, cioè l’epidermide. In questo caso si hanno solo un arrossamento e un lieve gonfiore della parte interessata, accompagnata da una leggera trasudazione.

In quelle di 2° grado, invece, la lesione è più in profonda e raggiunge il derma. Il dolore si fa più intenso e compaiono pure delle vescicole ripiene di liquido chiaro. Infine, le scottature di 3° grado sono quelle più gravi, perché vi è una bruciatura di tutti gli strati cutanei, con un danneggiamento anche delle strutture nervose. Il paziente, infatti, nemmeno avverte dolore e la pelle si presente macerata o carbonizzata in profondità.

Oltretutto più estesa è la parte colpita, più il paziente è grave, poiché rischia seriamente la vita. Bambini e anziani sono i soggetti che possono andare incontro a maggiori problemi. In caso di ustioni è sempre bene sapere cosa fare e quali rimedi porre in essere e quindi quale tipo di trattamento adottare. In caso di scottature, anche chiamate ustioni solari, è opportuno tener conto pure degli indumenti indossati dall’ustionato.

Le fibre sintetiche, ad esempio, tendono ad aderire di più alle parti colpite. Ѐ importante non contaminare la zona ustionata, toccandola oppure utilizzando disinfettanti e unguenti, non somministrare alcolici e neanche bevande se il paziente non è cosciente e non bucare le bolle che si sono formate (flittine).

Sempre per ricordare cosa fare in caso di ustioni, in ogni caso occorre, se possibile, allontanare il soggetto ustionato dalla fonte di calore, svestirlo evitando di togliere il vestiario che aderisce alla bruciatura, lavarlo a lungo con acqua corrente evitando quella ghiacciata, medicare con teli e garze sterili, mettere il paziente in posizione antishock (se non controindicato), coprirlo con coperte per evitare la dispersione termica e se non si è chiamato il 118, portarlo al pronto soccorso.